Il riparo di Biarzo venne scoperto da alcuni speleologi nel 1976 ed in seguito, nel 1982, fu condotta una campagna di scavi che riportò alla luce reperti risalenti ad un periodo compreso fra il Paleolitico superiore ed il Mesolitico (circa 13000-10000 a.c.).
A quell'epoca la caverna era molto più ampia di quella attuale e veniva utilizzata, durante la brutta stagione, da cacciatori e raccoglitori preistorici, che, finito l'inverno, tornavano a migrare verso i pascoli alpini.
All'interno del riparo sono stati rinvenuti numerosi strumenti in selce, arpioni in osso, monili, e sopratutto i resti delle prede di cui si cibavano gli abitanti della grotta.
Le numerosissime ossa di animali ritrovate, offrono uno spaccato della fauna delle Valli del Natisone di circa 12.000 anni fa, costituita prevalentemente da cervi, stambecchi e cinghiali.
Minime sono le tracce di pesci catturati, forse perchè nel vicino fiume Natisone non ce ne erano oppure perchè probabilmente il riparo veniva frequentato solamente nei mesi più freddi, periodi non adatti alla pesca.
Analizzando i resti degli strati più recenti, 8000-6000 a.c., con il passare dei millenni, si nota la scomparsa delle ossa di stambecco, con un notevole aumento di quelle di capriolo come anche delle tracce di pesci.
Questo testimonia un progressivo cambiamento climatico, verso temperature meno rigide, ed anche una frequentazione del riparo durante i periodi estivi, durante i quali era sicuramente più facile dedicarsi alla pesca.

Riguardo alla vegetazione dell'epoca, le analisi dei pollini condotte hanno delineato un ambiente molto freddo ed arido, in quanto dominato pricipalmente da piante erbacee con forte presenza di pino montano. (12000 anni fa)
Nelle epoche successive, sempre a seguito dei mutamenti climatici, si assite alla diffusione di piante quali ginepro, nocciolo, tiglio, olmo, carpino e betulla, di cui sono state ritrovate le tracce.

Il riparo venne poi abbandonato,(forse 6000-7000 anni fa) probabilmente a causa del crollo del soffitto, grazie al quale pero', questi antichissimi reperti si sono conservati fino ai giorni nostri.

Il riparo di Biarzo è considerato uno dei ritrovamenti più significativi di tutto il nord Italia, sia perchè presenta una stupenda sequenza stratigrafica e sia perchè vi sono stati rinvenuti i più antichi utensili in cristallo di rocca.
E' un vero peccato che questo sito sia poco visitato e poco conosciuto, anche dagli abitanti delle zona.
Ho avuto comunque notizia che a breve è in prevista la sistemazione del sentiero di accesso al riparo, dell'area interna, come anche l'installazione di nuovi pannelli didattico-illustrativi.
Spero che questi interventi, come anche il materiale fotografico da me pubblicato, possano contribuire alla rivalutazione di questo luogo , dove, 13000 anni fa, vissero i primi abitanti della Valli del Natisone.

Ringrazio il Prof. Antonio Guerreschi, docente di paleontologia presso l'università di Ferrara, curatore de "Il sito preistorico del riparo di Biarzo", per la sua disponibilità e per avermi autorizzato alla pubblicazione di perte del materiale fotografico.

Parlando di Biarzo non posso fare a meno di ricordare Dante Massera, grande amico e complice nelle mie prime visite alla grotta.
Ciao Mass.