Queste incisioni mi hanno particolarmente incuriosito, visto che il tipo di pietra su cui sono state realizzate, non è originaria delle Valli del Natisone. Data la sua compattezza ed il colore grigio-biancastro, risulta identica al tipo di pietra Istriana tipica degli edifici della città di Venezia. La scritta nella parte superiore "Matia Postar (o Postak?)" ci rivela che questa stele è stata sicuramente utilizzata come "pietra tombale".(pace all’anima sua) Per quanto riguarda invece la data riportata nella parte centrale, anche se parzialmente mancante, appare evidente l‘anno 1542. Ad un primo esame sembrava quindi trattarsi di una pietra con nome del defunto data di morte relativa. Osservando meglio pero’, ho notato che le due incisioni sono di fattura diversa, cioè non sono state fatte con la stessa tecnica e con la stessa "mano". La data e la croce centrale sono infatti realizzate con un’incisione più ampia e profonda rispetto al nome ed alla croce più piccola sulla destra. Questo mi fa supporre che la data 1542 sia sicuramente la più antica e che la pietra, in un’epoca successiva, sia stata riciclata e riutilizzata. Vista l’unicità e la rarità di questi manufatti, ritengo questa sia stata una pratica molto diffusa nei cimiteri del passato. La stranezza è che nella zona, dove attualmente si trova la pietra, di cimiteri non ce ne sono; perciò possiamo supporre o che sia stata asportata da un cimitero lontano, oppure che nella zona, molto tempo fa, ce ne sia stato uno. (sarebbe bello poterla girare per vedere se presenta iscrizioni anche sul retro). |