Trie

Gli abitanti delle Valli del Natisone, vedendo questi reticoli incisi nella pietra, per molto tempo hanno creduto di trovarsi davanti al famoso gioco della Tria (o del "filetto").
La teoria più diffusa è che questo simbolo, presente in altre parti di Italia, raffiguri la città di Gerusalemme rappresentando la "Triplice cinta", cioè le tre mura difensive che proteggevano la città ai tempi delle Crociate.Secondo questa ipotesi questi simboli dovrebbero quindi essere delle "indicazioni stradali" realizzate dai Cavalieri Templari, per indicare la via verso la Terra Santa.
Personalmente ritengo questa spiegazione poco credibile, in quanto priva di riscontri oggettivi; se la "tria" avesse rappresentato veramente la Città di Gerusalemme sarebbe comparsa sicuramente in innumerevoli testi del medioevo, ma così non è. Inoltre la Città fortezza di Gerusalemme, all’epoca si trovava ubicata a ridosso di un costone roccioso, pertanto le mura la circondavano solamente su tre lati, e non su quattro. Facendo delle ricerche sul significato di questo simbolo, ho riscontrato un’interessante analogia con alcuni antichi disegni raffiguranti la mitica città di Atlantide. Recenti studi a riguardo hanno suggerito che l’antichissima civiltà di Atlantide sia stata in realtà una Cultura Madre, progenitrice di tutte quelle successive, esistita su di un continente in mezzo all’oceano Atlantico più di 3000 anni fa, per poi scomparire a causa di un violento cataclisma naturale. Testimonianze dell’esistenza di questa civiltà ne sarebbero rimaste pochissime, se non nei racconti di alcuni storici greci, che narrano di una città organizzata in base ad una curiosa struttura geometrica, formata da una serie di cerchi concentrici.

Questa cultura ci avrebbe lasciato anche delle enigmatiche costruzioni piramidali, tutt’ora avvolte dal mistero, presenti inspiegabilmente in luoghi molto distanti fra loro come l’Egitto ed il Messico, ed attribuite a popolazioni che null’altro avevano in comune.

Approfondendo le ricerche sono riuscito ad individuare delle similitudini geometriche fra le "trie" ed Atlantide. Questi simboli infatti, oltre a corrispondere a delle piramidi bidimensionali, viste cioè dall’alto, raffigurano lo stesso principio di concentricità presente nelle ricostruzioni della capitale atlantidea.
Molto significativa è anche la recente scoperta, ancora in attesa di verifiche definitive, di tre piramidi a Visoko, una località vicino a Sarajevo, in Bosnia. Tutto questo andrebbe a confermare che la Cultura Madre di Atlantide sia stata presente anche in Europa, e che quindi i simboli della tria possano essere un qualcosa proveniente da un lontanissimo passato e non da solamente nostro Medioevo. Con questo non intendo dire che le trie oggi visibili siano state incise dagli abitanti di Atlantide, ma che il significato di questo simbolo sia stato ereditato da una civiltà più antica , per essere poi riutilizzato per identificare un luogo di una certa importanza, sicuramente di carattere religioso. E’ risaputo che la Grotta di S.Giovanni d’Antro sia stato, vista la sua posizione e la presenza di una fonte d’acqua all‘interno, utilizzato come luogo di culto pagano. Analizzando la posizione delle Trie delle Valli del Natisone, sembra che siano collocate lungo un ipotetico percorso che costeggiava il lato sinistro del fiume fino a condurre alla Grotta di Antro. Nel paese però, come ho potuto verificare, di Trie ne ho trovate ben 4; questa concentrazione di simboli in un ambito così ristretto, mi fa ritenere che non siano più delle indicazioni (come quelle di Vernasso, Biacis e Tercetta), ma che simboleggino invece il punto di arrivo, un’importante luogo di culto per tutta la valle e non solo.