Il mio primo incontro con l’archeologia avvenne nel 1985, in maniera del tutto fortuita.
Fino a quel periodo, il mio interesse per le cose antiche si limitava ai residuati della prima e seconda guerra mondiale, molto presenti nelle nostre zone. Fu proprio in quel periodo che ebbi la fortuna di conoscere una persona molto fuori dal comune, il Sig. Gino (Meraldo) Monai, il quale collaborava e collabora tutt’ora con il Museo di Cividale in qualità di "segugio" e archeologo d’assalto. Meraldo, capendo ed apprezzando il mio entusiasmo, iniziò a portarmi con sè durante le sue escursioni a caccia di antiche tracce di insediamenti umani.
In quel periodo il Dott. Amelio Tagliaferri, allora direttore del Museo di Cividale, stava completando la sua opera "Coloni e legionari Romani nel Friuli Celtico", e Meraldo ed Io ci recammo in alcuni siti della zona per verificare la presenza di antiche costruzioni Romane, sulla base di vecchie indicazioni di archeologi del passato.
Fu per me un periodo molto significativo, durante i quale iniziai a comprendere le tecniche di indagine e di ricerca archeologica.
In quel periodo iniziarono i lavori di ristrutturazione della chiesa di S.Quirino, la quale si diceva da sempre fosse stata edificata sopra un antico tempio romano dedicato a Diana, antica dea della caccia. Incuriosito da queste notizie mi recai presso la zona dei lavori e, osservando il fondo di una buca, notai la presenza di alcune monete. Dopo aver chiamati il mio amico Meraldo, decidemmo di asportarle e di consegnarle al Museo Archeologico di Cividale del Friuli.
Successivamente vennero fatte indagini più approfondite durante le quali emersero numerosi reperti, tutti facenti parte di corredi funebri di tombe ad inumazione risalenti al VI secolo d.c..